Aruba batte Google e Amazon sul dominio .cloud

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Aruba ha battuto Google, Amazon e Symantec aggiudicandosi il dominio .cloud, tra i più richiesti dal mondo web. E’ stata definita la vittoria di “Davide contro Golia” dalla stampa internazionale che ha evidenziato come l’azienda Italiana sia riuscita a strappare il dominio di primo livello ai giganti americani. Il dominio sembra, anche a detta del Corriere della Sera, molto ambito dato il successo dei servizi di clouding. Soltanto in Italia il mercato della nuvola in Italia vale, secondo l’osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of Management del Politecnico di Milano, circa 493 milioni di euro, con incrementi di spesa delle grandi imprese del 13 per cento e del 16 per le Pmi.

L’Amministratore Delegato di Aruba, Stefano Cecconi ha dichiarato che “Con un network europeo di data center e sedi in Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, la nostra offerta Aruba Cloud guarda sempre più ad un’espansione mondiale: in Aruba pensiamo al cloud sempre meno come a un prodotto e sempre più come a una vision di lungo periodo”.

Per aggiudicarsi il dominio l’azienda Italiana ha dovuto battere le offerte dei concorrenti con l’Icann, l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, ente che gestisce tra le altre cose l’assegnazione degli indirizzi Ip e i domini.

Vi starete chiedendo quanti soldi sono stati pagati dall’azienda di Arezzo, ma sul fatto aleggia un certo mistero, considerate tuttavia che Amazon ha pagato di recente 4,6 milioni di dollari per il dominio .buy e 5-10 milioni per il dominio .book.

Alcuni guru del web sostengono che questa frenesia nell’aggiudicarsi i domini di primo livello abbia poco senso, quanto meno siano risorse sprecate. Cosa ne pensate?

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